In the Aeneid, Virgil sets out to achieve a new sublime style, paradoxically steeped in the common parlance. He aims for the spontaneity of everyday language to win readers’ involvement, while elaborating a discourse both expressively taut and stylistically marked, that avoids a register too colloquial or prosaic. Above all, he tirelessly deploys an array of subtle strategies – below the threshold of perception – that defamiliarize language in order to elevate its style. The present paper furnishes a selection of (...) case studies. (shrink)

Understanding positive emotions' shared and differentiating features can yield valuable insight into the structure of positive emotion space and identify emotion states, or aspects of emotion states, that are most relevant for particular psychological processes and outcomes. We report two studies that examined core relational themes (Study 1) and expressive displays (Study 2) for eight positive emotion constructs—amusement, awe, contentment, gratitude, interest, joy, love, and pride. Across studies, all eight emotions shared one quality: high positive valence. Distinctive core relational theme (...) and expressive display patterns were found for four emotions—amusement, awe, interest, and pride. Gratitude was associated with a distinct core relational theme but not an expressive display. Joy and love were each associated with a distinct expressive display but their core relational themes also characterised pride and gratitude, respectively. Contentment was associated with a distinct expressive display but not a core relational theme. The implications of this work for the study of positive emotion are discussed. (shrink)

This study aims at ascertaining the existence of an organic legal policy in marriage matters, one which was followed by Roman Emperors in the IV and V centuries, in particular by Constantine. It is also aimed at showing that this policy corresponded to Christian ideas as expressed by various Church Fathers. This research was carried out in a careful way with attention to the chronology of the writings examined, and with a comparative analysis of every single essay that was subsequently (...) treated. (shrink)

These are the very last words of Eumolpus' testament. The editors all print them thus, but I suspect a hidden corruption in devoverint. The text may seem to have an acceptable meaning, but only on a superficial reading inattentive to the whole context. A certain exegetical discomfort becomes noticeable if the translations are compared: Ernout renders ‘maudire mon âme’, Ehlers in Müller's second and third editions translates ‘sie meinen letzten Atemzug herbeiwünschten’ , and Cesareo- Terzaghi's edition prefers to render with (...) a nuance of the future ‘con quel cuore stesso con cui mi avranno maledetto l'anima’. Obviously, devovere is being understood as synonymous with exsecrari. This is an attested secondary meaning, ‘curse’, ‘execrate’, which developed from the technical religious one connected with the ritual of devotio. According to this interpretation, the captatores cursed the fact that Eumolpus, apparently a sick man on the verge of death, continued to live longer than they could reasonably have expected when they began to court him. But the expression does not seem adequate for conveying this meaning: instead, we would expect something like vitam meam devoverint or me et caput meum devoverint or, better, me ad mortem devoverint, or similarly explicit expressions. (shrink)

Il saggio analizza il modo in cui l'uso dell'sms favorisce una modalitÀ di pseudo-attivazione del pensiero che ha ricadute sulle rappresentazioni di sé, dell'altro e delle relazioni tra sé e l'altro. In quanto «tecnologia del sé», il telefonino orienta e modifica il pensiero in una direzione narcisistica e autocentrata per cui gran parte delle comunicazioni ha una ricaduta autoreferenziale e la persona con cui ci si relaziona č ridotta a oggetto-Sé con funzione speculare di conferma dell'immagine che il soggetto ha (...) di se stesso. Il risultato č la creazione di pseudo-pensieri e una mentalizzazione di superficie che porta spesso a un'identificazione fusionale con l'altro, non riconosciuto come effettivamente altro da sé. Si realizzano quelle «identificazioni solide» di cui parla Recalcati che si connettono all'abolizione dell'inconscio da lui riscontrata nella nostra epoca. (shrink)

- L'articolo assume come sfondo specifico le dinamiche della relazione uomo-natura in John Dewey, cercando di ricostruire in chiave drammatica il problema della personalitÀ individuale. Attraverso l'utilizzo di un metodo di tipo fenomenologico, vengono messe in luce le tappe che conducono l'individuo a un processo di realizzazione etica di sé. Particolare risalto viene dato al dramma che il soggetto vive nella scelta razionale dei valori. Dramma che induce il filosofo americano a trovare nell'etica lo sviluppo finale della logica. Questa svolta (...) muove l'intero processo della soggettivitÀ sul piano della responsabilitÀ. Una responsabilitÀ drammatica e rischiosa, che costituisce l'unica via che il soggetto puň percorrere se aspira a qualificare la realtÀ in cui si trova inscindibilmente incarnato in modo intelligente, personale e creativo. (shrink)

Obiettivo del saggio č di esplorare se esista la possibilitÀ di una organizzazione logico-razionale della realtÀ, a partire dalle riflessioni che su questo tema Alfred Schütz ha proposto in. Si mostra come per Schütz non risulti affatto agevole un'applicazione dei principi della logica tradizionale alle dinamiche che caratterizzano la realtÀ quotidiana. Soltanto attraverso le categorie tipizzanti proprie della scienza l'osservatore potrÀ «far tornare i conti» di una realtÀ che altrimenti non potrebbe apparire perfettamente logica, non mettendo cosě in discussione la (...) validitÀ del metodo razionale, ma d'altro canto pagando il prezzo di ridurre il mondo sociale a un teatro di. Una sorta di «burattini semi-animati» che eseguono in modo coerente e razionale tutto ciň che le categorie tipologiche della scienza, dall'alto della loro dimensione puramente concettuale, impongono loro. (shrink)

A partire da testi profondamente diversi come il Canzoniere petrarchesco e una raccolta di scritti autobiografici di pazienti oncologiche, l'autore compie un'indagine sul concetto di speranza, in particolare sulla sua dimensione temporale e sulla sua connessione con l'attivazione del pensiero. Con riferimenti teorici eterogenei che vanno da Bloch a Borgna, da Minkowski a Marcel, da Demetrio a Bénasayag e Schmit, dalla psicoanalisi alla teologia biblica e alla sociologia, si indagano gli aspetti regressivi e quelli evolutivi della speranza considerata come proiezione (...) del futuro nel presente che influisce sull'elaborzione del proprio passato personale. Infine si osserva come il tempo della contemporaneitÀ sia impermeabile alla speranza, che sopravvive solo in ambiti quali la scrittura, la creativitÀ, la lentezza, il silenzio nei quali ci si puň ancora prendere cura di sé. (shrink)

Dopo un esame del contesto politico nel quale si colloca l'opera di Pietro, cioè le vicende che seguirono al conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello, l'A. esamina il trattato De potestate papae valutando i temi principali che vi sono affrontati: i beni della Chiesa, il potere papale, il rapporto fra potere spirituale e temporale ed il rapporto del papato con il regno di Francia e l'Impero. Le fonti che maggiormente orientano il trattato sono le Bolle di Bonifacio VIII (...) Unam Sanctam e Ausculta, fili e il De ecclesiastica potestate di Egidio Romano. La posizione di Pietro non è completamente conforme all'ideale teocratico: essa si avvicina piuttosto, sottolinea l'A., al pensiero di Giovanni da Parigi nel tentativo di mitigare le istanze teocratiche e riconoscere una certa autonomia al potere temporale. (shrink)

Résumé Depuis plusieurs années, habitants et militants de la vallée de Suse s’opposent à la construction d’une ligne à grande vitesse entre la France et l’Italie. La réaction des autorités est quasi-militaire mais le faible avancement des travaux ne justifie pas un tel emportement. La lutte expérimente pas à pas les nouveaux concepts de la construction du commun.

[Esotericism. One-day Workshop about the Annale n. 25 of the Storia d'Italia Einaudi]. This section contains the proceedings of the one-day workshop on the book Esoterismo, published as the Annale n. 25 in the collection "History of Italy" by Einaudi. The workshop was organized by ISPF on the October 26, 2011 to promote the discussion on the significance of Western esotericist traditions in Italian history. S. Caianiello’s introduction highlights some major concepts and goals of the recent field of studies about (...) Western Esotericism, and some open problems about its definition. M. Cambi comments on the substantial transformation of esotericist themes in Giordano Bruno’s natural philosophy, whereby the sources of the magician’s power are completely enclosed in the realm of nature, thus rejecting any transcendent foundation. M. Conforti focuses on "the function and opportunities" offered by the Western Esotericism approach "to the genesis and development of early modern science" and comments from this perspective on different contributions in the volume, emphasizing however the importance of largely pre-existing traditions in the history of science and medicine which have long challenged the wiggish separation between science and magic, rational and irrational thought. L. Simonutti provides new material to the general theme, with a historical-philosophical analysis of the esotericist elements in Picart’s iconography of the 18th Century edition of "Cymbalum mundi". F. Sofia discusses the effective role of esotericist traditions in the attempts to establish a "civil religion" in Italy from Risorgimento to Fascism, a history in which, she argues, it is difficult to establish "how much esotericism was an intentional choice or the product of an unavoidable nicodemism". C. Castellano reviews the contributions dedicated to the "political teology" of Italian Risorgimento, dealing in depth with the complex relationship between Freemasonry and Carbonari in Italy – in her view, more of a cultural than of a strictly political connection – and highlights the relevance of the anticurial component in their esotericist inspiration. G.M. Cazzaniga, author and editor of the Annale, beyond reacting to the different stimuli offered by the discussion, provides a brief history of Western Esotericism studies in Europe and of the reasons of their difficult reception in Italy. (shrink)

Cet article vise à montrer l’extrême proximité entre ces deux mathématiciens-philosophes que furent Gian-Carlo Rota et Gilles Châtelet disparus la même année. Au moins quatre points communs les relient : une philosophie romantique radicale ; une rigueur intellectuelle exemplaire ; une vision affine de la recherche mathématique ; une révolte intérieure exécrant tout sensus communis.This text shows the great proximity between two mathematicianphilosophers, Gilles Châtelet and Gian-Carlo Rota who both died in the same year 1999. There are at (...) least four common points amongst themselves: a radical romantic philosophy; an exemplary intellectual rigor; a great affinity in their vision of mathematical research; an inmost rebellion against all common sense. Quest’articolo tende a mostrare l’estrema prossimità tra due matematici-filosofi che furono Gian-Carlo Rota e Gilles Châtelet che ci hanno lasciato lo stesso anno. Ci sono almeno quattro punti comuni che le legano: una radicale filosofia romantica; un rigore intellettuale esemplare; una visione affine della ricerca matematica; una rivolta intima che esecra ogni senso comune.This article is in French. (shrink)

Il libro ripercorre alcune fra le tappe fondamentali del pensiero di Gian Vincenzo Gravina, inquadrandole all' interno dei generi letterari maggiormente praticati dall' autore calabrese e facendo emergere la sua capacità di padroneggiare vari aspetti della cultura del suo tempo. Il panorama intellettuale, politico e sociale del periodo compreso fra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento, con la sua complessità, traspare dai dialoghi e dai trattati del pensatore, per il quale si fa strada l' esigenza (...) di tornare a quei valori della tradizione classica che coincidono con il bisogno di recuperare le virtù tipiche della letteratura antica per promuovere un rinnovamento culturale, politico e civile della società. (shrink)

Le concept de Fundierung est introduit dans la IIIe Recherche Logique de Husserl et, malgré sa fonctionnalité apparente, il n’est pratiquement plus utilisé dans la suite de son oeuvre. En revanche, ce concept manifeste une puissance latente que le travail de Gian-Carlo Rota permet d’exalter. Entre les mains du mathématicienphilosophe, la Fundierung devient l’un des piliers fondamentaux d’une logique phénoménologique encore in fieri. Une logique qui voudrait prendre ses distances tant avec la « logique philosophique » traditionnelle qu’avec la (...) « logique mathématique » qui s’est désormais imposée en tant que standard de la rigueur et fascine souvent les philosophes. Cet article se propose de décrire comment l’interprétation de Rota enrichit le concept originel de Husserl et de quelle manière sa démarche ouvre la possibilité d’une évolution.The concept of Fundierung introduced by Husserl in his III Logic Research, notwithstanding its seemingly logical functionality, very rarely appears in his subsequent works. Yet this concept shows a latent power that Gian-Carlo Rota’s work succeeds in exalting. In the hands of the mathematician-philosopher, Fundierung becomes one of the fundamental pillars of a phenomenological logic still in embryo, a logic the aim of which is to distance itself from both the traditional ‘philosophical logic’ and the ‘mathematical logic’, the latter having by now become a standard of rigour by which the philosophers are often bewitched. This paper aims to describe how Rota’s interpretation has enhanced Husserl’s original concept and how this can foster a likely great evolution in the future. Il concetto di Fundierung appare nella IIIe Ricerca Logica di Husserl e, malgrado l’apparente funzionalità logica, appare molto raramente nel seguito della sua opera. Tuttavia tale concetto manifesta una potenza latente che il lavoro di Gian-Carlo Rota riesce ad esaltare. Nelle mani del matematico-filosofo, laFundierung diventa uno dei pilastri fondamentali di una logica fenomenologica ancora in fieri. Una logica che vorrebbe distanziarsi tanto dalla “logica filosofica” tradizionale quanto dalla “logica matematica” che ormai si è imposta come standard di rigore e di cui i filosofi subiscono spesso la fascinazione. Questo articolo si propone di descrivere quanto l’interpretazione di Rota arricchisca l’originale concetto husserliano e in che modo ciò permetta una grande possibilità di evoluzione.This article is in French. (shrink)

RésuméGian-Carlo Rota est l’un des rares grands mathématiciens de la deuxième moitié du XX e siècle dont l’intérêt pour la logique formelle soit aussi ouvertement déclaré et ne se soit jamais démenti, depuis sa formation d’étudiant à Princeton jusqu’à ses derniers écrits. Plus exceptionnel encore, il fait partie des rares lecteurs assidus de Husserl à s’être aperçu que la phé-noménologie poursuivait un projet de réforme de la logique formelle. L’article propose d’attester l’existence d’un tel projet chez Husserl ; d’en examiner (...) la réappropriation et les prolongements chez Rota.Gian-Carlo Rota is among the few great mathematicians of the second-half of the XXth century whose interest in formal logic is openly declared and has never flagged, since his training as a student in Princeton up to his last writings. Even more exceptional, he belongs to the rare diligent readers of Husserl, who noticed that phenomenology was pursuing a project of reform of formal logic. This paper propose to testify to the existence of such a project in Husserl; to examine how it is taken over and continued by Rota. Gian-Carlo Rota è uno dei pochi grandi matematici della seconda metà del ventesimo secolo, il cui interesse per la logica formale è, dalla sua formazione come studente a Princeton al suo ultimi scritti, apertamente dichiarato e mai negato. Cosa ancora più eccezionale, Rota è uno dei rari lettori assidui di Husserl ad aver percepito che la fenomenologia stava perseguendo un progetto di riforma della logica formale. L’articolo propone di attestare l’esistenza di un tale progetto in Husserl e di esaminare la sua riappropriazione e le sue estensioni proposte da Gian-Carlo Rota.This article is in French. (shrink)

Cet article vise à montrer l’extrême proximité entre ces deux mathématiciens-philosophes que furent Gian-Carlo Rota et Gilles Châtelet disparus la même année. Au moins quatre points communs les relient : une philosophie romantique radicale ; une rigueur intellectuelle exemplaire ; une vision affine de la recherche mathématique ; une révolte intérieure exécrant tout sensus communis.This text shows the great proximity between two mathematicianphilosophers, Gilles Châtelet and Gian-Carlo Rota who both died in the same year 1999. There are at (...) least four common points amongst themselves: a radical romantic philosophy; an exemplary intellectual rigor; a great affinity in their vision of mathematical research; an inmost rebellion against all common sense. Quest’articolo tende a mostrare l’estrema prossimità tra due matematici-filosofi che furono Gian-Carlo Rota e Gilles Châtelet che ci hanno lasciato lo stesso anno. Ci sono almeno quattro punti comuni che le legano: una radicale filosofia romantica; un rigore intellettuale esemplare; una visione affine della ricerca matematica; una rivolta intima che esecra ogni senso comune.This article is in French. (shrink)

We present an axiomatic approach for a class of finite, extensive form games of perfect information that makes use of notions like “rationality at a node” and “knowledge at a node.” We distinguish between the game theorist's and the players' own “theory of the game.” The latter is a theory that is sufficient for each player to infer a certain sequence of moves, whereas the former is intended as a justification of such a sequence of moves. While in general the (...) game theorist's theory of the game is not and need not be axiomatized, the players' theory must be an axiomatic one, since we model players as analogous to automatic theorem provers that play the game by inferring (or computing) a sequence of moves. We provide the players with an axiomatic theory sufficient to infer a solution for the game (in our case, the backwards induction equilibrium), and prove its consistency. We then inquire what happens when the theory of the game is augmented with information that a move outside the inferred solution has occurred. We show that a theory that is sufficient for the players to infer a solution and still remains consistent in the face of deviations must be modular. By this we mean that players have distributed knowledge of it. Finally, we show that whenever the theory of the game is group-knowledge (or common knowledge) among the players (i.e., it is the same at each node), a deviation from the solution gives rise to inconsistencies and therefore forces a revision of the theory at later nodes. On the contrary, whenever a theory of the game is modular, a deviation from equilibrium play does not induce a revision of the theory. (shrink)

In this paper we apply the idea of Revision Rules, originally developed within the framework of the theory of truth and later extended to a general mode of definition, to the analysis of the arithmetical hierarchy. This is also intended as an example of how ideas and tools from philosophical logic can provide a different perspective on mathematically more “respectable” entities. Revision Rules were first introduced by A. Gupta and N. Belnap as tools in the theory of truth, and they (...) have been further developed to provide the foundations for a general theory of (possibly circular) definitions. Revision Rules are non-monotonic inductive operators that are iterated into the transfinite beginning with some given “bootstrapper” or “initial guess.” Since their iteration need not give rise to an increasing sequence, Revision Rules require a particular kind of operation of “passage to the limit,” which is a variation on the idea of the inferior limit of a sequence. We then define a sequence of sets of strictly increasing arithmetical complexity, and provide a representation of these sets by means of an operator G(x, φ) whose “revision” is carried out over ω2 beginning with any total function satisfying certain relatively simple conditions. Even this relatively simple constraint is later lifted, in a theorem whose proof is due to Anil Gupta. (shrink)

It has been observed that whereas painters and musicians are likely to be embarrassed by references to the beauty in their work, mathematicians instead like to engage in discussions of the beauty of mathematics. Professional artists are more likely to stress the technical rather than the aesthetic aspects of their work. Mathematicians, instead, are fond of passing judgment on the beauty of their favored pieces of mathematics. Even a cursory observation shows that the characteristics of mathematical beauty are at variance (...) with those of artistic beauty. For example, courses in art appreciation are fairly common; it is however unthinkable to find any mathematical beauty appreciation courses taught anywhere. The purpose of the present paper is to try to uncover the sense of the term beauty as it is currently used by mathematicians. (shrink)